Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (143/172)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      la tesi neutralistavranno in conto di traditori, — che ci conviene, quindi, prendere il passo avanti e profittare delle circostanze.
      « Non vorremmo sottoscrivere un ragionamento come questo, che giustifica la violazione di un patto solenne col timore di un giudizio ingiusto. Se il timore di un danno eventuale potesse coonestare una violenza, staremmo freschi. Altro che processo alle intenzioni : ghigliottina addirittura!
      « L'assumere come base di un'azione bellica contro gli alleati la supposizione che essi ci considerino come traditori, è antipatriottico, oltreché arbitrario...
      « Se dunque è infondata la supposizione di futuri dissensi in dipendenza della condotta presente dell'Italia, è assurdo che essa debba ora spingerci alla guerra.
      « Se il Corriere della Sera giudicava necessario anche per l'Italia l'aspro cimento, se credeva che politicamente, economicamente e finanziariamente il popolo i-taliano fosse in grado di imitare lo sforzo che le altre grandi potenze fanno in difesa della loro esistenza — cioè per una ragione superiore e contingente che a noi manca, giacché alla nostra esistenza nessuno attenta, — perchè non ha considerato che i nostri" problemi da risolvere nel Mediterraneo sono infinitamente più imponenti che nell'Adriatico? Se in questo la nostra libertà è limitata, i nostri interessi economici sono anche relativamente scarsi, e cedono dinanzi all'interesse massimo di mantenere l'argine austro-ungarico allo straripamento del mondo slavo; mentre quattro quinti della vita nazionale si svolgono nel Mediterraneo, dove siamo in balìa dell'Inghilterra e della Francia, le quali tengono in soggezione la nostra grande emigrazione e il nostro commercio marittimo, ci circondano e ci signoreggiano con le fortificazioni della Corsica, di Biserta, di Malta».
      A proposito delle stupefacenti trasformazioni avvenute nell'indirizzo di certi giornali, scriveva ancora l'o-nor. Di Cesarò :
      « A Firenze l'organo maggiore dei moderati, la Nazione, che si dice sia proprietà di una famiglia principesca della città, e che ha sempre tenuto, anche an-
      — 143 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 11. La tesi neutralista
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 161

   

Pagina (143/172)






Italia Corriere Sera Italia Mediterraneo Adriatico Mediterraneo Inghilterra Francia Corsica Biserta Malta Cesarò Firenze Nazione