Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
la tesi neutralistanaie d'Italia, — di fuorviare l'opinione pubblica dalla giusta considerazione della grave realtà delle cose, non può passare senza una protesta. Meglio che voler arruolarsi quando l'esercito sta per entrare in campagna, sarebbe valso il tenere un atteggiamento più consono agli interessi patriottici, e non il seminare, anche alla vigilia della guerra, velenosi dubbi sulla giustizia della causa nazionale, tentando di far credere — come ha fatto il Mattino — che il popolo italiano è condotto a battersi per un nonnulla.
« Qualunque galantuomo che abbia letto il Libro Verde (il quale vorremmo distribuito a tutti i Comuni del Regno), ha indubbiamente riconosciuto che l'Italia ha fatto tutti gli sforzi compatibili col proprio decoro per giungere ad un accordo con l'Austria-Ungheria e per mantenere la pace.
« Il ministro degli Esteri Iha sopportato con una pazienza e una longanimità esemplari tre lunghi mesi di cavillosità e di pregiudiziali austriache prima di riuscire a fare accettare il principio di una soddisfazione, per quanto modesta, delle nostre aspirazioni nazionali. Dai primi di dicembre ai primi di marzo, l'on. Sonnino lottò energicamente per far riconoscere il diritto a noi derivante dall'art. VII del Trattato di Alleanza.
« Posto finalmente il merito della questione, la più cieca ostinazione, la più sdegnosa resistenza furono opposte dal Governo di Vienna — malgrado i buoni uffici della Germania — alle nostre giuste e limitate domande.
« In sostanza noi chiedevamo :
« a) un confine terrestre che soddisfacesse le nostre esigenze strategiche e nello stesso tempo riscattasse dal servaggio generose popolazioni italiane;
« b) l'indipendenza di Trieste e di una parte della penisola istriana;
« c) un gruppo di isole dalmate con cui poter migliorare la nostra infelicissima situazione strategica in Adriatico.
« d) il disinteressamento dell'Austria dall'Albania col riconoscimento della nostra sovranità su Vallona.
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