Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
la grànde guerra d'italiaotto milioni. E non sono, questi, che esempii isolati, addotti qui per dimostrare la vastità della campagna organizzata dalla Germania in casa nostra a nostro danno ».
Fu un tristo periodo, ma fortunatamente eccezionale e transitorio. Il giornalismo italiano, se aveva dato luogo a deplorevoli episodi, non ne uscì macchiato, perchè ebbe nella sua grande maggioranza e nei suoi più autorevoli rappresentanti la forza di reagire e d'insorgere.
Giusto appare quindi ciò che scriveva in quei giorni la rivista Gli Avvenimenti.
« C'è nell'anima del giornalismo nostrano — affermava la rivista milanese — un senso di purità sorgiva che non consente intorbidamenti.
« Il pennivendolo o il libellista, anche se potente, anche se arricchito, non vive in Italia se non circondato dal più profondo disprezzo di tutta la classe.
« Non crediamo che in Francia o in Germania si possa dire la stessa cosa.
« Il recente processo giornalistico di Milano costituisce un documento eloquentissimo della viva e vigile e pronta integrità della stampa italiana; la quale, non appena potè sorgere un dubbio, od un sospetto, sulla correttezza di alcuni suoi membri, ha immediatamente reagito provocando un terribile vuoto intorno a quei sei o sette individui (figure più ohe secondarie, del resto, del nostro mondo giornalistico) leggeri, più che colpevoli, colpevoli — di più non fu provato — di avere accettato qualche pranzo più o meno copioso da varie autorità germaniche interessate a far vedere agli italiani lucciole per lanterne.
« Dicono in Germania — e la diceria fu portata appunto in una seduta di cotesto processo — che la stampa italiana si può comprare con due centesimi.
« Altra prova della finezza psicologica dei teutoni!
« Non dicono però che a Roma — ad esempio — quei due o tre dimessi compilatori di gazzette clandestine benché quotidiane, sorte o passate al servizio del-
— 158 —
| |
Germania Gli Avvenimenti Italia Francia Germania Milano Germania Roma Francia
|