Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAposta di fuoco e di soffio
ben questa è la suprema tutta fatta di fuoco e di soffiodi fede infiammata e d'anelito incessante
d'ardor sostenuto e d'ansia creatrice.
« È calda ancora. Ancor ritiene il furore della fornace. Il nume igneo l'abita.
« Forse la vedreste rosseggiarese la luce del giorno non la velasse.
« Io credo che stanotte apparirà tutta rovente sul fremito del marefatta
come questa nova concordia nostradi fusione che non si fredda.
« E gli altri eroi tornanti pel Tirreno
dai sepolcreti di Sicilia ove il grano spiga e già è pieno di fruttodiranno :
« Lode a Dio! Gli Italiani hanno riacceso il fuoco su l'ara d'Italia ».
. « Fuoco d'amored'acerrimo amore
d'indomabile amorequale recavano chiuso nel petto i predestinati in quella sera di prodigio
su questo lido ove siamo attoniti di udire l'ansito del mare e il palpito dei viventitanto esso è remoto nella più ardua idealità
come il piano di Maratona
come il promontorio di Mìcaleanzi di là da queste imagini venerande
oltre ogni segno : « che là erano schiere ordinatenavi munite
impeto disegnatonemico aperto
ma qui non altro che un'e-bra consecrazione all'ignotoqui non altro che una nuda devozione alla morte
non altro che passione e travaglioofferta e dono
canto di commiatooblìo del ritorno
e il potere mistico del numero stellare : Mille.
« Le madrile sorelle
le sposele donne dilette venivano sul cammino
traevano dalla Porta Pila a Quarto
alla Foce
piangendopregando
consolandosperando
disperandocon lacrime calde
con voci tremanticon tènere braccia;
« e nessuna di quelle creature vive era ai partenti viva come quella cui s'offerivano in eternocome quella che abbandonava il suo corpo notturno al mare di maggio
viva con un soffiocon uno sguardo
con un viso indicibili
amata d'amore
eletta di dolore; la donna dei tempi
la donna dei regni
l'Italia.
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