Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA FIAMMATA
« 1 Mille! E in noi la luce è fatta. 11 verbo è splendore. La parola sfolgora.
« I Mille! Ed ecconel mezzo dell'anima nostra
a-perta una sorgente di vita perpetua.
« Commemoriamo il passato? Ci volgiamo a quello che fu? Chi dunque a noi lo fa per sempre immune da ogni germe di disfacimento? chi dunque a noi lo trasforma in ciò che non mutanon perisce e non si corrompe?
« Le figure della storia corrono senza tregua come una fiumana insonnedileguano come le nubi in un cielo di nembo
s'allontanano come gli aneliti del vento nel desertodisperdendo all'infinito quella parte di noi che non può ritornare.
« Ma questa figuraecco
sopra la fugace e vorace storiaculmina come inespugnabile fiore
nella novità perenne del mito. 11 nostro Iddio
pur nella lunga miseria nostradarci volle una tanta testimonianza del nostro sangue privilegiato!
« Anni senza numero gocciano per formare l'invitto diamante nella terra buia. La radice smisurata della stirpe travaglia nei secoli dei secoli per convertire l'evento in cima eternale.
« Ma noi miserinoi tristi
noi smarriti abbiam veduto sorgere questa cima dal profondo della nostra sostanzadall'intimo mistero dell'anima nostra. L'Iddio nostro
per segno di salvezzaha creato di noi questo mito.
« Esso è là. Ci sovrasta senza ombrachè il meriggio è l'immobile sua ora.
« Quale stagliato picco dell'Alpe apuana è tanto visibile al Ligure che veleggia nell'alba più chiara?
« Esso è là. Noi lo sentiamo e lo guardiamo.
« Chi pensa al tempo? Era il tempo quando le cerulee cantatrici del Mar Tirreno chiamavano dall'isola dei narcissi i navigatori al perdimento? Orfeo alzato su la noppa potè vincere la melodiail re d'Itaca vincolato all'albero potè non udirla. Ma come la nave d'Argo e la nave d'Ulisse ritornarono cariche d'altri fati e d'eroi novelli?
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