Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA *
t( Non catasta d'acacia nè di lentisco nè di mirtoma di maschie anime egli oggi domanda
o Italiani. Non altro più vuole.
« E lo spirito di sacrifizioche è il suo spirito stesso
che è lo spirito di colui il quale tutto diede e nulla ebbedomani griderà sul tumulto del sacro incendio :
« Tutto ciò che sietetutto ciò che avete
e voi datelo alla fiammeggiante Italia! »
« O beati quelli che più hannoperchè più potranno dare
più potranno ardere.
« Beati quelli che hanno vent anniuna mente casta
un corpo tempratouna madre animosa.
« Beati quelli cheaspettando e confidando
non dissiparono la loro forza ma la custodirono nella disciplina del guerriero.
« Beati quelli che disdegnarono gli amori sterili per essere vergini a questo primo e ultimo amore.
« Beati quelli cheavendo nel petto un odio radicato
se lo strapperanno con le lor proprie mani; e poi offeriranno la loro offerta.
« Beati quelli cheavendo ieri gridato contro l'evento
accetteranno in silenzio l'alta necessità e non più vorranno essere gli ultimi ma i primi.
<( Beati i giovani che sono affamati e assetati di gloria perchè saranno saziati.
« Beati i misericordiosiperchè avranno da tergere un sangue splendente
da bendare un raggiante dolore.
<( Beati i puri di cuorebeati i ritornanti con le vittorie
perchè vedranno il viso novello di Roma
la fronte ricoronata di Dante
la bellezza trionfale d'Italia. »
Come una vampa di fuocol'entusiasmo suscitato dalla parola del Re e dall'orazione del poeta si propagò da Genova per tutta Italia. Tutti sentivano che la grande giornata di Quarto aveva segnato l'ora decisiva.
Chi scrive queste paginecommentava così in quei giorni
l'indiscutibile significato dell'ora storica :
<( Dalle necessità del momento politicoo comunque dalle opportunità ufficiali che tennero lontani dall'apoteosi garibaldina di Quarto il capo dello Stato e gli
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