Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAitaliana dall'assistere alla cerimonia. Bisogna pur lasciare a Biilow ed ai personaggi tedeschi
      austriaci e ungheresiche hanno finito per scoraggiare la pazienza anche dei neutralisti più intransigenti
      il tempo di preparare la propria partenza. Essi possono ben dire di a-vere cooperato a modo loro all'unità italianapoiché lasceranno l'Italia unita e concorde nei sentimenti che ora le impongono i suoi nuovi doveri.
      « Come ben raccomanda il Re nel suo telegrammanella grandiosa dimostrazione in onore dei gloriosi apostoli del Risorgimento italiano
      mentre gli austriaci e i tedeschi lavorano a Roma per creare imbarazzimentre la Germania corre in aiuto dell'Austria debole e incerta
      mentre la Turchia perfida e impotente attacca alle spalle per istigazione degli austro-tedeschil'Italia ha dimostrato al mondo unione
      concordiafermezza e fiducia incrollabili. »
      Il Temps notava : « La lettura del telegramma inviato dal re al sindaco di Genova
      dà la vera spiegazione della astensione reale e della impossibilità per i) governo di assentarsi da Roma nel momento attuale.
      « Questa spiegazione semplicissima sottolinea forse la gravità delle circostanze e delle misure decisivepiù ancora di quel che avrebbe potuto fare la presenza del re o di qualche ministro a quella manifestazione
      che l'entusiasmo popolare e il discorso vibrante di D'Annunzio resero sufficientemente significativa e impressionante.
      « La giornata gloriosa del 5 maggio in cuicinquantacinque anni or sono
      Giuseppe Garibaldi e i suoi Mille si imbarcarono per liberare la Sicilia
      non può segnare per la gente italiana indietreggiamentò. Il patriottismo di casa Savoia e la personalità dei ministri escludono una simile ipotesi. La verità è assai semplicee basta osservare il corso logico delle cose e constatare la lunghezza dei Consigli quotidiani dei ministri
      per trarre la dimostrazione dell'avvicinarsi di una decisione definitiva e la urgenza delle misure che le circostanze richiedono.
      « Quando Garibaldi si imbarcò a Genova per que-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 12. La fiammata (Tre giorni di passione)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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