Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA FIAMMATAGiosuè Carducci e vice-presidenti Aurelio Saffi e Giuseppe Ceneri
      aveva destinato ai volontari portanti il nome del martire peT la liberazione di Trieste.
      A Roma
      una dimostrazione indetta « contro le male arti dei traditori della patria »
      assunse grandi proporzioni ed ebbe carattere vivacemente antiaustriaco.
      Ma ben altrimenti grandiosa fu la dimostrazione dell'indomaniper l'arrivo di Gabriele d'Annunzio. Una folla
      che fu valutata a centocinquantamila personeondeggiava come un mare nelle piazze e nelle vie attigue alla stazione.
      11 saluto al poeta fu dato da Salvatore Barzilai
      deputato di Roma.
      « Gabriele d'Annunzio
      — egli disse
      — il fervido saluto del popolo di Roma
      più che al grande poeta ed all'artefice meraviglioso della prosa italianasi volge in quest'ora piena di ansie al cittadino che
      mentre la politica del suo paese intesseva madrigali nelle aule della Corte di Vienna
      gli additava l'insidia perpetua dell'ama-rissimo Adriatico.
      « E domandava armiarmi
      arminavi
      navinavi
      perchè solo esse potevano riconquistare e serbare quello che fu il golfo di Venezia alla gloriaalla prosperità
      alla sicurezza della patria italiana.
      u 11 saluto va al cittadino che dallo scoglio di Quarto — perchè i precursori non ripudiassero gli epigoni — propagava le necessità storichemorali
      ideali della nuova gesta dhe compirà l'unità e l'indipendenza italiana fuori dalle tristi transazioni e dai miserandi baratti. »
      All'uscita dalla stazione si forma un corteo di indescrivibile imponenzasul quale sventolano le bandiere nazionali e quelle delle terre irredente
      mentre lunghe file di fiaccole gettano i loro bagliori su quell'esercito che sfila.
      Dal balcone dell'albergo ove è discesoGabriele d'Annunzio
      evocato da lunghe ovazionipronuncia questo discorso :
      « RomaniItaliani
      fratelli di fede e di ansiaamici miei nuovi e compagni miei di un tempo!
      « Non a menon a me questo saluto di ardente gen-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 12. La fiammata (Tre giorni di passione)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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