Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA FIAMMATAmo che sarebbe stato
più che opportunonecessario far sapere al pubblico :
« I. che in quelle informazioni molta parte non è vera;
« II. che le cessioni piccolepovere
insufficientinon sarebbero state fatte all'Italia
se non dopo la fine della guerra;
u 111. che erano subordinate ad una libertà di azione dell'Austria assolutamente contraria ai nostri interessi;
« IV. che l'Italia non aveva per esse altra garanzia che l'impegno della Germania
legata per la vita e per la morte all'Austria
non a noi;
« V. che accettare queste concessioni non era per l'Italia una soddisfazione dei propri più fondamentali e vitali interessi;
« VI. cheaccettandole
si sarebbe posto il nostro Paese in una soggezione irrimediabile verso la Germania e l'Austria
e in una situazione insostenibile di fronte all'Inghilterra
alla Francia
alla Russia e al mondo balcanico.
« La quistione politica italiana deve essere esaminata nel complesso dei suoi rapporti nazionali e internazionalinon ischeletrita e vuotata di ogni senso ideale e vitale come nelle formule
che sembrano fatte per il baratto delle mercialle quali abbiamo accennato più innanzi.
(i L'Italia si trova a doyer affrontare e risolvere un problema complesso e formidabile nelle sue difficoltà. Il dilemma è : risolverlo nella sua realtà concretaovvero rinunciare ad essere
non soltanto una grande Potenza
ma una Potenza rispettata. »
11 Governo persistettein quel periodo di crisi
a non comunicare ufficialmente la portata delle sue domande e delle concessioni che l'Austria era disposta a fare. Si seppe tuttavia che le richieste italiane potevano essere riassunte così :
1. La cessione del Trentino secondo i confini del regno italico nel 1811.
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