Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA FIAMMATAga fino a colui che tu chiamasti dal mare. Poeta
      tu non ti ritrarraise per vendetta noi dovremo disselciare le strade della città che tu hai cantato. Poeta
      se per la gesta della nostra vendetta si invermiglino le piazze e le stradetu non ti ritrarre
      perchè ogni gèsto italiano fu accompagnato dal canto di un aedo.
      « Noi non siamo e non saremo i soldati tedeschiche portano nello zaino un volume del loro poeta e ne interrompono la lettura per violare una femmina o per torturare un bambino; noi porteremo la tua poesia nel cuore : e nella giberna non porteremo che caTtuccie. »
      Duemila studentiadunati alla Sapienza
      fecero a Roma un imponente affermazione d italianità. Furono pronunciate parole d aspra condanna contro le mene giolittiane e l'adunanza accolse con entusiastiche ovazioni questo messaggio di Gabriele d'Annunzio :
      « A sollevare il vostro coraggioad armare la vostra volontà
      sarà tra voi stamani il puro spirito di quel vostro compagno che « l'Angelo della Forca sempiterna » spense di morte infamenei più crudi tempi di quel servaggio ignominioso dai traditori della patria rappresentato oggi come la sola salute nostra! Non vi apparisca e-gli come livido fantasma
      sì bene come fiamma inespugnabile.
      « Oggi è l'anniversario della più bella battaglia garibaldina
      è l'anniversario di Calatafimi
      d'una fra le più fulgide geste italiane. Di essa il Duce soleva dire : « Se nel punto del trapasso voi mi vedrete sorridereo amici
      pensate che il ricordo di Calatafimi mi risale dal cuore con l'ultimo palpito. »
      « A quest'ora i Mille occupavano l'altura detta del Pianto Romano
      avendo puntato i cannoni su la via consolareGaribaldi mandò uno di voi
      uno studente ventenne dell'Ateneo pisanoverso l'alfiere per dirgli : « Che salga sul poggio più alto
      con la bandierae che la dia tutta al vento! »
      « Anche oggicon la medesima voce magnetica
      non dà egli ai più animosi di voi il medesimo comando? « Ma perchè egli risorridessebisognerebbe cele-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 12. La fiammata (Tre giorni di passione)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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