Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA *
talia. Re Vittorio Emanuele deve prendere un partito e scegliere tra la superstite politica elettorale e la volontà unanime del Paese. Salandra e i suoi colleghi lasciano il potere perchè dicono che non si sentono appoggiati dall'unanimità dei partiti.
« Maall'infuori e al di sopra di questi partiti
rimasugli del passatovi è l'Italia una e ardente
che dal nord al sud manifesta la sua volontà e la sua aspirazionec'è la dinastia che non ha mai mancato all'appello del Paese
e che sarà arbitra in questo dibattitotra coloro che vogliono vivere ed essere grandi e coloro che si ostinano a mercanteggiare benefici illusori.
« In fondo la situazione non è mutatae tra l'intrigo superficiale e il sentimento profondo di tutto un popolo non è l'intrigo che avrà l'ultima parola. Mai lo straniero ha fatto la legge in Italia; essa rimane oggi quella che era ieri
ardente e unita come sempre. »
Il Journal des Débats doveva avere esposto anche le ipotesi più pessimistiche perchè una metà del suo articolo fu soppressa dalla censura. Osservava in ogni modo che Salandra era insospettabilmente sostenuto dai migliori elementi della nazione e portato da un movimento quale non s'era veduto in Italia da varie generazioni.
11 Matin faceva osservare che la crisi avrebbe potuto condurre alla costituzione di un grande Ministero nazionale il quale avrebbe più sicuramente e autorevolmente potuto prendere la decisione dell'intervento. Esso però ammoniva il pubblico a non cullarsi in illusioni fuori di posto.
« Quella di un Ministero "nazionale — diceva — è l'ipotesi più verosimile nel momento in cui non si può giudicare l'avvenimento se non in base alla semplice notizia ufficiale. D'altronde noi dobbiamo commentare queste notizie con il riserbo che si impone quando si tratta di cose altrui. Inoltre è opportuno dire che se la volontà degli altri può rendere più sollecita la vittoriaquesta in fine dei conti dipende dalla fermezza della volontà nostra
e proprio in questo momento i rumori della politica sono coperti dalla gran voce del cannone di Arras. »
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