Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA FIAMMATATra gli innumerevoli episodi di quei giorni
più d'uno ebbe a protagonisti gli irredenti.
Gli emigrati che s'erano raccolti in Ancona per sfuggire alle rappresaglie austriacheinviarono un grande bouquet di rose bianche legate con nastro tricolore al generale Asinari di Bernezzo
il quale si trov-ava in quella città.
L' omaggio era accompagnato dalla seguente dedica :
« A S. E. il generale Asinari di Bernezzo chememore delle eroiche gesta compiute con gagliarda semplicità e baldanza sugli aspri e contesi campi di Custo-za
salda e giovanile fede nei destini d'Italia
ferma la mano sull'elsa della fiammeggiante spadaquella fede nutrita ed alimentata nel magnanimo cuore attraverso gli anni e gli eventi riaffermò al cospetto delle raccolte milizie additando sull'Aloe dove Dante s'è fermo
e sul golfo che il Leone di Venezia ed il verso del giovane poeta hanno immortalatoi confini della patria e la meta da compiere : in questi giorni di ricordi
di speranzedi fremiti
i figli di Fiume e di Dalmazia che atten: dono fidentioffrono reverenti devoti omaggi propiziami auspicio. »
E un gruppo di profughi irredenti indirizzò al Re il seguente telegramma :
« Sulle tristi competizioni di uomini di fazione er-gesiper fortuna d'Italia
la nobile ed augusta figura di un principe di Savoia che la saldezza dell'unità italiana sa italianamente scorgere nell'integrazione della patria e nella gagliardaleale affermazione della virtù civile e militare del nostro popolo. I profughi dalmati e fiumani porgono a V. M. riconoscente omaggio augurale. »
E da Milano un'imponente assemblea di molte centinaia di emigrati adriatici e trentini inviava a Vittorio Emanuele un telegramma in cui esprimevano la fede sicura ch'egli avrebbe tracciato con la spada vittoriosa 1 confini d'Italia ove la natura li aveva segnati...
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