Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA *
      certezza cherestando neutrale
      si resta amico del più forte. Una vittoria delle Potenze centrali e della Turchia significa la fine della supremazia economica dell'Inghilterra e della Francia.
      « Non vogliamo influenzare giudizii e non possiamo pensare col cervello degli italiani: non ci resta che attendere. Quale sia il nostro desiderio non occorre dire; sarebbedel resto
      fatica sprecata voler convincere que-gl'italiani che ardono dal desiderio di muoverci guerra. Noiper amore dell'Italia
      desideriamo vivere in pace e in amicizia con lei. »
      Il VorWàrts in un articolo intitolato « La grande 1-talia » diceva che l'irredentismo aveva sempre impedito che la Triplice Alleanza fosse popolare in Italia e era stato sempre alimentato dall'ardente desiderio di avere una frontiera sicura.
      « 11 Trentino — osservava i] giornale socialista — si avanza come un bastione nella pianura lombardo-veneta e come nei tempi passati i tedeschi sono entrati in Italia da questo latoanche oggi le truppe austriache potrebbero farlo senza che si potesse opporre loro forte resistenza. Inoltre la costa italiana dell'Adriatico non ha alcun porto di guerra naturale e offre occasione a sbarchi di truppe nelle migliori condizioni. Anche Biserta
      la fortezza marittima tunisina
      è fatale per l'Italia poiché chiude con Malta inglese il passaggio dal Mediterraneo dell'est nel Mediterraneo dell'ovest. Come già disse Arturo Labriola
      l'Italia è una meravigliosa unità etnica e nazionalema disgraziatamente le mancano frontiere militari. Biserta
      MaltaCattaro e Pola circondano l'Italia che si trova per così dire bloccata. L'irredentismo esige Trieste e il Trentino per l'Italia ed è oggi ancora una forte tendenza politica
      ma in questi ultimi anni si è formato un nazionalismo italiano.
      « L'Italia è uno dei paesi più popolati d'Europa e l'emigrazione è enorme; ogni anno settecentomila italiani cercano all'estero il pane che la loro patria non può dare e si può calcolare che più di cinque milioni di italiani si trovino all'estero. Ora il nazionalismo italiano vuol conservare questi milioni di emigranti alla patria.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 12. La fiammata (Tre giorni di passione)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 167

   

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