Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      stesso tempo armare. Bisognava che le trattative avessero l'aspetto di poter condurre alla conclusione, e che gli armamenti non suscitassero quindi soverchi sospetti.
      Ora tutte queste enormi difficoltà erano ancora centuplicate per il fatto che l'Italia voleva condurre le trattative con assoluta lealtà. Se l'Austria accettava le nostre richieste, non saremmo scesi in guerra. Viceversa se ritenevamo che il nostro intervento nel conflitto europeo fosse la via retta verso gli alti destini nazionali, era d'uopo che le domande nostre, a trattative compiute, venissero respinte dall'Austria...
      Era ben difficile costruire su questa base; assai più arduo ancora era il compito di tenere in piedi per lunghi mesi la fragile costruzione che si fosse potuto mettere insieme.
      Sonnino fu pari a questo compito grandioso. 11 Libro Verde, monumento dell'opera sua, rivela che l'azione diplomatica dell' Italia seppe essere rigorosamente leale mentre fu sottilmente avveduta. Dalla grande lotta degli accorgimenti diplomatici noi uscimmo con l'onore intatto e con l'intento raggiunto, mentre l'Austria vi perdette tutto, poi dhe fu riconvinta d'aver mancato agli obblighi dell'alleanza e perdette per giunta l'alleata e se la vide legittimamente trasformata in nemica...


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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