Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Si afferma che fu tutto composto in una notte, e vi lavorarono 80 tipografi della Camera. Essi furono prima ammoniti della responsabilità in cui sarebbero incorsi se avessero commesso delle indiscrezioni : di colpevole della più leggera indiscrezione sarebbe stato immediatamente arrestato e soggetto alle gravi pene afflittive della libertà personale che la legge commina. La correzione delle bozze e rimpaginazione fu fatta dal personale direttivo dello stabilimento sotto la sorveglianza della segreteria della Camera... »
      Mentre si preparava così nel più rigoroso segreto la grande pubblicazione diplomatica, i giornali cercavano di offrire ai loro lettori qualche supposizione più o meno fondata intorno al contenuto.
      L'Austria — secondo la Tribuna — avrebbe condotto le trattative con estrema inabilità e con perfetta incoscienza del pericolo che la minacciava, del fermo proposito cioè da parte dell'Italia di concluderle colla guerra, se l'azione diplomatica si fosse dimostrata insufficiente. Le nostre relazioni coll'Austria avevano potuto essere di amicizia in un primo tempo, e poi perfettamente normali fino al momento in cui le aspirazioni nazionali dell'Italia furono poste sul tappeto. L'Austria non ha compreso che porre in discussione queste aspirazioni voleva dire soddisfarle : discuterle non si poteva più. 11 fatto che erano messe innanzi significava di per sè che erano implicitamente riconosciute dall'altra parte, e indiscutibili da parte dell'Italia per la sua dignità di fronte al mondo e per il suo sentimento all'interno.
      « Secondo le voci che corrono — continuava il giornale — il Libro Verde conterrebbe anche la nota in data 4 maggio colla quale l'Italia, riassunti gli avvenimenti e l'azione dell'Austria contro la lettera e lo spirito dell'alleanza, dichiarava di considerare nei suoi confronti il trattato come privo di contenuto. Appare in sostanza da questo documento che l'Austria non poteva richiamarsi nelle sue trattative e per il contegno dell'Italia ad un trattato che per la prima aveva mancato di osservare; e che l'Italia si considerava all'inizio della guerra come sciolta da ogni impegno verso l'Austria e perfettamente libera
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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