Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAbero a decìdere; e il mese comincerebbe a decorrere dal giorno in cui piacerebbe al Governo di Vienna di fare la ratifica. Il Governo austriaco è sempre lo stesso!
      « Del resto a che vale discutere di tutto ciò?! II ministro degli Esteri non poteva prendere e non ha preso in considerazione le proposte arrivate da Vienna dopo il 4 maggio; di accordo con l'Austria non si può più trattare e non si tratta. E, sopra tutto, bisogna non dimenticare che la differenza tra queste intempestive e tendenziose proposte dell'Austria e il minimo delle controproposte italiane è tale che l'abisso non può essere colmato. L'Austria non ha mai accettato che Trieste e una parte del territorio istriano diventassero Stato indipendente e libero. L'Austria ha parlato soltanto nell'ultimo momento — fuori tempo — di Trieste città libera, ma imperiale, cioè di un'autonomia amministrativa posta all'esclusiva mercè del buon volere del Governo di Vienna, che è stato sempre malvolere verso gli italiani suoi dipendenti; e sarebbe stato malvolere anche peggiore domani, se l'Italia avesse consentito a quella vana parvenza di libertà che Vienna ha tardivamente proposto.
      « L'Austria, inoltre, non ha mai accettato di cedere all'Italia le isole che il nostro ministro degli Esteri chiedeva come indispensabili per la nostra difesa nell'Adriatico.
      « Se l'Italia si fosse piegata, avrebbe dovuto consentire a risolvere imperfettamente il problema del Trentino, imperfettamente il problema dèi confine orientale, a non risolvere il problema dell'Istria e di Trieste, a non risolvere il problema della libertà dell'Adriatico. Avrebbe dovuto sottoscrivere un'abdicazione morale e politica a nostri vitali interessi, a nostre giustissime e doverose aspirazioni.
      « Il Governo italiano — concludeva l'on. Torre — non poteva segnare questa diminuzione del nostro Paese, questa soggezione irrimediabile all'Austria e alla Germania senza abbandonare la difesa dei diritti e degli interessi della Patria, senza offendere l'anima nazionale. Queste cose noi avevamo presenti quando sostenemmo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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