Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI EREDI DI MACHIAVELLIor sono quindici giorni, era stata dopo poco sgomberata in seguito alle successive operazioni di guerra, e non si poteva certamente, per tale occupazione momentanea, invocare l'articolo settimo e chiedere compensi. Avendogli io allora accennato all'occupazione di Belgrado già avvenuta da più giorni ed in cui si trovavano tuttora truppe austro-ungariche, il conte Berchtold ha replicata-mente detto che esse sarebbero forse obbligate ad evacuarla fra breve. Ho creduto far notare al conte Berchtold che l'articolo settimo era chiaro ed esplicito, giacché parlava tassativamente di occupazione temporanea e non faceva distinzioni circa la natura della temporaneità di essa. Le occupazioni quindi, quali esse fossero, fatte finora dalle truppe austro-ungariche fino dal primo giorno della loro entrata nel territorio serbo, cadevano evidentemente sotto il disposto di quell'articolo, che imponeva al Governo 1. e R. l'obbligo di un previo accordo con noi. D'altra parte, come gli avevo già fatto osservare, la sola invasione della Serbia, sebbene soltanto temporanea, ci dava diritto a compensi per il fatto che essa era sufficiente a turbare l'equilibrio della penisola balcanica sancito dal trattato. Avendo poi ricordato l'opposizione fatta dal Governo I. e R. alle nostre operazioni militari e navali durante la guerra italo-turca, in occasione delle quali esso aveva invocato l'articolo settimo, il conte Berchtold ha osservato che egli si era dichiarato contrario a quelle operazioni in forza del principio dello statu quo su cui si basava il trattato. Ed ha aggiunto che non si poteva paragonare tale operazione con quelle che il Governo 1. e R. faceva ora in Serbia. Le prime infatti erano contrarie allo spirito del trattato, poiché, ove fossero state effettuate, avrebbero messo a cimento l'esistenza stessa dell'Impero Ottomano. Mentre le seconde non avevano altro scopo che di difendere l'integrità della Monardhia minacciata dalla Serbia, che mirava a togliere la Bosnia-Erzegovina. Per cui la guerra contro la Serbia non era aggressiva, ma difensiva, ed il Governo I. e R. combatteva ora pel mantenimento dello statu quo. Ho rilevato che non potevo certamente ammettere che le occupazioni temporanee di territori, fatte finora
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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