Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      8. — Il Ministro degli Affari Esteri ai RR. Ambasciatoria Vienna e Berlino.
      (Telegramma) Roma, 20 dicembre 1914
      Ho ricevuto ieri per la prima volta il principe di Bii-low. Egli imi Iha detto che era venuto in Italia col proposito di meglio far intendere a Berlino la mentalità ed al punto di vista nostro nell'attuale periodo, e di meglio spiegare qui i punti di vista della Germania. Si proponeva di lavorare a migliorare le buone relazioni e le intese fra i due Paesi.
      Prima di lasciare Berlino, aveva avuto notizia del passo da noi fatto a Vienna, invocante una discussione a proposito dell'articolo VII del Trattato della Triplice. Egli aveva detto a Berlino che eravamo nel vero e a-vevamo tutte le ragioni di volere quella discussione intorno ai compensi che sarebbero consentiti quando l'Austria avesse conseguito alcuni dati risultati. E riteneva che questo suo apprezzamento avesse avuto il suo effetto anche a Vienna.
      Osservai al principe di Biilow la situazione in Italia potersi riassumere in pochissime parole. La maggioranza del Paese essere favorevole alla conservazione della neutralità ed a sostenere per questa il Governo, ma col presupposto che con la neutralità si potesse conseguire la soddisfazione di alcune aspirazioni nazionali. Questo compito, di cui riconoscevo tutte le difficoltà pratiche, essere quello che il Governo si era proposto.
      La sua soluzione poteva implicare ripercussioni dannose oltrepassanti la sola sorte di un Ministero, che sarebbe cosa ben trascurabile. La Monarchia Sabauda prende la maggior sua forza dalla rappresentanza del sentimento nazionale. E il principe di Biilow che conosceva il nostro Paese, si sarebbe potuto ben presto render conto della verità di queste nostre asserzioni.
      Egli aveva detto un giorno al Reichstag che la Triplice Alleanza fosse il miglior mezzo di impedire una guerra tra l'Austria-Ungheria e l'Italia.
      A questo il principe di Biilow osservò dhe egli aveva
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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