Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIApensi; oltre che da un momento all'altro può ripresentarsi, e molto probabilmente si ripresenterà, la condizione di fatto di un attacco del territorio serbo o di un altro punto dei Balcani per parte degli eserciti imperiali.
      La ragione logica fondamentale che giustifica e reclama la discussione da me invocata stava nel fatto della guerra intentata dall'Impero fin dal primo giorno, con finalità e direzione assolutamente opposte agli interessi più chiari e palesi della politica italiana nella penisola balcanica.
      La ragione politica si ravvisa nella necessità di creare una buona volta tra l'Austria-Ungheria e l'Italia, ove si voglia provvedere all'avvenire ed a rendere utile e feconda una alleanza tra i due Stati, una situazione atta ad eliminare i continui attriti ed i malintesi fra i due popoli, sostituendovi relazioni di simpatia e di cordialità tali da rendere possibile una cooperazione normale verso scopi comuni di politica generale.
      Ogni alleanza che non venga alimentata dall'amicizia e che non contribuisca per suo conto ad aumentare l'amicizia non può riuscire che sterile e vana.
      Per arrivare ad una siffatta situazione bisogna avere l'ardire e insieme la calma di affrontare serenamente, in occasione della discussione sui compensi di cui all'art. 7 del Trattato della Triplice Alleanza, la delicata questione riflettente la possibile cessione di territori già oggi appartenenti all'Impero Austro-Ungarico.
      È disposto il Governo Imperiale e Reale a trattare la questione anche se portata su questo terreno?
      Non potersi oggi da noi come neutrali accettare la discussione sulla base di compensi eventuali riflettenti territori posseduti da altri belligeranti, perchè ciò equivarrebbe al prendere parte fin da ora nella contesa.
      Il Barone Macchio, rispondendomi, ammetteva la opportunità di discutere liberamente di tutto, senza far questioni di suscettibilità e di amor proprio. Accennò alla possibilità di compensi in relazione con l'Albania, paese così vicino all'Italia e facilmente accessibile.
      Risposi che in Albania io non vedevo per l'Italia che un solo interesse vero : quello negativo, consistente
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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