Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI EREDI DI MACHIAVELLIbe il Regio Governo a ritirare le sue proposte e a rompere le trattative;
2. quando l'accordo sia concluso, esso dovrà portarsi immediatamente ad effetto; Altrimenti il Regio Governo mancherebbe della forza politica necessaria per ottenere dal Paese quella ratifica morale che sarebbe indispensabile per l'attuazione dell'accordo concluso;
3. per eliminare nuove questioni ed attriti, ed il ripetersi di incidenti incresciosi, e per lasciare insieme la necessaria libertà di movimenti a codesto Governo nella condotta della guerra, occorre che l'accordo investa la intera durata della guerra stessa, in quanto riguardi la possibile invocazione dell'articolo VII.
Quando codesto Governo accetti queste basi, ci dichiariamo pronti a specificare le nostre domande, restringendoci a quel minimo di compensi che riteniamo indispensabile per raggiungere gli scopi stessi dell'accordo invocato, cioè di eliminare durevolmente tra i due Stati le occasioni di attriti, creando tra essi una situazione normale di cordialità e di possibile cooperazione verso comuni intenti di politica generale.
E pel grande e comune interesse di addivenire rapidamente ad un accordo, eliminando fin da principio ogni sospetto di volute dilazioni e lungaggini, proporrei che si stabilisse un termine di un paio di settimane per la durata delle trattative, trascorso il quale senza che si sia arrivati ad una conclusione, ogni proposta fatta da una delle parti s'intenderebbe ritirata e come non avvenuta, e si tornerebbe allo statu quo ante di reciproca libertà.
Sonnino
43. — Il R. Ambasciatore a Vienna al Ministro degliAffari Esteri.
(Telegramma) Vienna, 13 marzo 1915 (ric. il :3)
Ho esposto al barone Burian i vari punti contenuti nel telegramma del IO marzo, esprimendomi con lui nel senso delle istruzioni impartitemi da Vostra Eccellenza
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