Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI EREDI DI MACHIAVELLImento territoriale, non sarebbe più difficile concentrare sollecitamente entro detti territori tutti i militari che vi appartengono per nascita o per residenza, di quello che non sia il rinviare a casa una classe. Nè ciò può disorganizzare l'esercito. All'incontro il mantenimento sotto le armi per parte dell'Impero di 40 a 50.000 uomini appartenenti a territori di cui è già stata statuita la cessione all'Italia, darebbe luogo a mille incidenti quotidiani, a inaudite difficoltà e ad una continua reazione dell'opinione pubblica.
Anche la questione parlamentare austro-ungherese aveva non poca importanza. È possibile che l'opinione pubblica consenta con rassegnazione la cessione di territori contro il vantaggio di acquistare con ciò una maggiore libertà d'azione e di non avere a difendere tutta una linea di confini; ma ciò finché dura la speranza di conseguire la vittoria.
Voglio credere che l'Austria vittoriosa manterrebbe fedelmente alla fine della guerra il patto che le a-vrebbe in certo modo giovato per trionfare; ma è contrario alla natura umana che il pubblico austriaco, e con esso il Parlamento, il giorno in cui uscisse sconfitta dalla guerra e in cui dovesse cedere al nemico vincitore alcune provincie, non si inalberasse contro il rilascio di altri territori a beneficio di chi non ha preso parte alla lotta e quando i fatti dimostrano che la sua astensione non ha bastato per assicurare l'esito felice della guerra. La garanzia della Germania vale pel caso di una Germania vincitrice, il che presuppone la vittoria anche dell'Austria, ma avrebbe minor valore nell'ipotesi che ambedue venissero disfatte.
Sonnìno
54. — Il Regio Ambasciatore in Vienna al Ministro degli Affari Esteri.
(Telegramma) Vienna, 24 marzo 1915 (ric. il 24)
Il Barone Burian mi ha detto che non era esatta la afFermazione che la cessione dei territori che sarebbe
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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