Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAfatta alla fine della guerra fosse condizionata e dipendente dall'approvazione che i Parlamenti di Austria-Ungheria dessero all'accordo stipulato in proposito tra i.due Governi. Siccome ogni trattato internazionale doveva essere sanzionato dai Parlamenti della Monarchia, occorreva che l'accordo suddetto fosse sottomesso alla loro approvazione. Ma quest'ultima non era una condizione per la sua validità di fronte all'Italia, nè'costituiva una condizione della sua esecuzione.
      Quanto all'approvazione dell'accordo per parte dei Parlamenti, essa non era affatto da mettere in dubbio, per le ragioni espostemi nel corso della conversazione del 20 corrente. Per ciò che riguarda l'altra gravissima questione dei soldati che dovevano seguitare a combattere per una causa che non era più la loro, il Barone Burian ha osservato che questo argomento formava l'oggetto delle sue riflessioni e che di esso si sarebbe potuto parlare nelle nostre ulteriori conversazioni.
      Il Barone Burian mi ha fatto conoscere poi che era stato informato dal signor von Tschirsky della piena e intera garanzia che il Governo germanico assumeva di fronte al R. Governo, che la convenzione da concludere tra l'Italia e l'Austria-Ungheria sarà messa ad esecuzione fedelmente e lealmente appena la pace sarà conclusa. Il Barone Burian mi ha dichiarato quindi che consentiva a fare proposte concrete, salvo ad ottenere l'autorizzazione da Sua Maestà l'Imperatore, e che mi avrebbe informato, non appena l'avesse ottenuta. Egli era pure disposto, al pari di Vostra Eccellenza", a considerare dal canto suo come non mai fatta, a tutti gli effetti futuri, ogni proposta che venisse messa innanzi, ma che non fosse concordata tra i due Governi. Rispetto alla questione infine dell'immediata attuazione dell'accordo che venisse concluso, il Barone Burian mi ha detto che era dolente dal canto suo di non potere condividere la maniera di vedere di Vostra Eccellenza in proposito. Ai suoi occhi non si potrebbe infatti qualificare di semplice promessa un accordo debitamente concluso e firmato dai due Governi, con la osservanza
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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