Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAche le rinunzie all'invocazione delle disposizioni dell'articolo VII, si riferissero non solo alla guerra, ma anche ai vantaggi che risultassero dal trattato di pace per l'una e l'altra parte, rispettivamente nei Balcani e nel Dodecanneso.
Per i'articolo IX ammetto che si possa ancora discutere sulla misura della somma come quota da assumersi del Debito Pubblico dell'Impero, ma non potremmo prendere in valutazione il valore degli investimenti che sarebbero stati fatti dallo Stato nei territori ceduti, e ciò per le ragioni già esposte nel mio telegramma del-l'8 aprile.
Dove il disaccordo appare insanabile è nei riguardi dell'articolo V, riflettente la data di esecuzione dell'eventuale accordo cui si giungesse. Anche qui non posso che riferirmi alle ragioni già esposte, per cui nessun Governo italiano potrebbe oggi farsi garante dell'esecuzione integrale di un impegno il cui corrispettivo fosse rimandato alla fine della guerra.
Sonnino
73. — Il Regio Ambasciatore a Vienna al Ministro degli Affari Esteri.
(Telegramma) Vienna, 21 aprile 1915 (ric. il 22)
Ho parlato al Barone Burian nel senso del telegramma di Vostra Eccellenza, facendogli conoscere che le risposte da lui datemi nel colloquio di venerdì scorso riguardo alle cessioni che l'Austria-Ungheria era disposta a fare, non sembravano a V. E. formare base adatta per un accordo quale sarebbe nei comuni desideri, e gli ho quindi comunicato le varie osservazioni da Lei fatte in ordine a quella risposta.
Il Barone Burian mi ha detto che prendeva notizia della comunicazione da me fattagli, ma siccome desiderava esaminare attentamente le osservazioni di V. E., si è riservato di farmi conoscere la sua risposta alle stesse nel più breve termine possibile.
Aoarna
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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