Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAversità italiana a Trieste, nonché il trattamento di favore fatto alle scuole slovene a detrimento della cultura nazionale italiana in quella città.
Ma il Barone Burian, proseguendo, ha accennato alla proposta relativa alla cessione all'Italia delle isole Curzolari e ha osservato che questa cozzava egualmente contro difficoltà insormontabili. Astrazione fatta dalla nazionalità puramente slava della popolazione di quelle isole, queste rappresenterebbero in mano all'Italia una posizione strategica che dominerebbe da un lato la parte superiore dell'Adriatico, dove non vi potrebbe più essere questione di equilibrio per l'Austria-Ungheria, e minaccerebbe dall'altro il possesso stesso delle coste a-diacenti.
Circa la cessione di territori proposta nel Friuli austriaco, il Barone Burian ha rilevato che essa priverebbe l'Austria di una frontiera indispensabile per la difesa non solo di una parte del suo litorale, ma anche di varie delle sue provincie centrali, e avvicinerebbe inoltre il confine italiano al suo porto principale. Del resto l'elemento italiano non era che debolmente rappresentato, almeno in gran parte del territorio in questione, popolato da slavi.
Infine accennando al Tirolo, il Barone Burian mi ha fatto riconoscere che se, secondo la sua futura delimitazione, tale quale era precisata dalla ultima proposta austro-ungarica, una parte della vallata del Noce nonché le vallate di Fassa e Ampezzo erano escluse dalla cessione di territori, la causa che aveva prevalso in proposito non era certamente quella di voler conservare qualche regione di lingua italiana.
Questo non era il caso innanzi tutto per Vallata di Fassa e di Ampezzo, la cui popolazione era Ladina (Gri-gioni) e tiene con tutte le fibre dell'animo suo a restare unita all'Austria-Ungheria, e gravita dal punto di vista di tutti i suoi interessi esclusivi verso il nord.
Ragioni strategiche imperiose creavano per l'Austria-Ungheria la necessità di conservare la parte orientale della vallata del Noce, che senza le alture proteggenti la regione di Bolzano, resterebbe male assicurata.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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