Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAl'Austria-Ungheria e che aveva provocato numerosi attentati ed infine il dramma di Serajevo, non poteva toccare in alcun modo gli interessi dell'Italia, poiché il Governo Imperiale e Reale non ha mai supposto e considera come escluso che gli interessi dell'Italia possano essere identificati, da lontano o da vicino, con le mene criminose dirette contro la sicurezza e l'integrità territoriale dell'Austria-Ungheria, tollerate ed incoraggiate disgraziatamente dal governo di Belgrado.
11 governo italiano era del resto, informato e sapeva che l'Austria-Ungheria non aveva intenzioni di conquista in Serbia.
È stato espressamente dichiarato a Roma che se la guerra fosse rimasta localizzata l'Austria-Ungheria non aveva intenzione di colpire l'integrità territoriale e la sovranità della Serbia. Allorché, in seguito all'intervento della Russia, il conflitto puramente locale tra l'Austria-Ungheria e la Serbia prese, contrariamente ai nostri desideri, un carattere europeo e l'Austria-Ungheria e la Germania si videro attaccate da parecchie grandi potenze, il Governo Reale dichiarò la neutralità dell'Italia, ma senza fare la menoma allusione al fatto che questa guerra, provocata e preparata di lunga mano dalla Russia, fosse atta a privare il Trattato della Triplice Alleanza della sua ragione di essere. Basta ricordare le dichiarazioni fatte in quell'epoca dal defunto marchese di San Giuliano e il telegramma diretto il 2 agosto 1914 dal Re d'Italia all'Imperatore e Re per constatare che in quell'epoca il Governo Reale non vedeva nella azione dell'Austria-Ungheria niente che fosse contrario alle stipulazioni del nostro Trattato di alleanza.
L'Austria-Ungheria e la Germania, attaccate da u-na potenza della Triplice Intesa, dovevano difendere i loro territori; ma questa guerra difensiva non tendeva affatto « alla realizzazione di un programma opposto a-gli interessi vitali dell'Italia ». Gli interessi vitali, per quanto ci era possibile di conoscerne, non erano affatto minacciati. Del resto se il Governo italiano avesse avuto apprensioni a tale riguardo, esso avrebbe potuto farle valere, ed avrebbe sicuramente trovato tanto a Vienna
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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