Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI EREDI DI MACHIAVELLIbilmente incompatibile con la vita nazionale — che farebbe meglio a domandare i passaporti con tutti gK altri atlachés delle Ambasciate tedesche. Perchè, da o?-gi, l'Italia è, e deve essere, un Valium romano : uno di quei campi trincerati che, nei momenti del pericolo. Cesare e Augusto creavano sulle Alpi a difesa dei confini dell'Impero.
      « Dentro questo vallo, dentro questo campo trincerato non è, e non può essere, .che una sola idea, una sola volontà, una sola coscienza, una sola febbre — per la difesa del paese. E una sola parola d'ordine : Italia! Restano abolite, fino alla vittoria, tutte le altre idee e tutte le altre parole, non perfettamente utili e necessarie alla salute del paese. »
      Dopo aver esaminato alcuni tra i più significanti documenti pubblicati dall'on. Sonnino, il Morello osservava che il diniego opposto al riconoscimento e al risarcimento del nostro diritto, perturbato ed offeso per atto e fatto della guerra, era anche più oltraggioso per noi che non la stessa guerra, perchè determinato non solo dal disprezzo, delle nostre ragioni, ma e più dal disprezzo del nostro essere.
      Perchè l'Austria — egli chiedeva — si è rifiutata di riconoscere le nostre ragioni, se non perchè non ha creduto alla capacità del popolo italiano a difenderle con le armi? E non ha creduto nemmeno dopo che ebbe visti gli armamenti pronti e gli eserciti ammassati al confine. Ma che valgono gli armamenti italiani, gli eserciti italiani? Val forse la pena di pigliarli in considerazione? Il nostro ambasciatore Avarna, il quale osservò e discusse e riferì con alta coscienza, in tutte queste trattative diplomatiche, avverte e denunzia questo disprezzo del governo austriaco : avverte che il Barone Burian non si rende conto esatto del vero stato delle cose fra noi; avverte che il Barone Burian non pensa nemmeno all'eventualità in cui si potrebbe trovare l'Italia di muovere guerra all'Austria. La guerra è una cosa seria, e l'Italia, per il governo austriaco, è una nazione leggera : è Zerlina, la servetta inframmettente che si contenta di un confetto e di un pizzicotto fra le due fiere amanti
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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