Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAche si contendono il cuore di quel don Giovanni che è l'imperio d'Europa. La guerra è un atto di fierezza e d'energia, che richiede coraggio e disciplina, virtù e sacrifizio; e l'Italia, per il governo austriaco, è un paese fiacco, disgregato, sbandato, un paese di avvocati, di politicanti, di cantanti, di anarchici, non un paese di soldati; e Roma è una così lontana memoria! Basta far paura all'Italia, per ridurla al silenzio. Basta soffiare sopra alle sue improvvise fiamme, per spegnerle! Onde, invece di trattare seriamente, la cura nel governo di Vienna, di spaventare gli italiani, come scrive l'on. Sonnino, « con foschi presagi e magnificazioni di pericoli », e opporre quindi il bluff austriaco dello spavento, contro quello che si imagina il bluff italiano degli armamenti. « A Vienna non vogliono e non sanno convincersi di questa situazione — scrive Sonnino ad Avarna
— e ritengono che sia tutto un bluff da parte nostra o sogni fantastici del Principe di BiiloW ». E appunto su questo presupposto del bluff italiano il Barone Burian mette semplicemente in non cale tutte le nostre ragioni
— come dice definitivamente l'on. Sonnino nel dispaccio del 21 aprile. Da troppo tempo, in verità, la Cancelleria dell'Impero d'Austria era abituata a mettere in non cale le nostre ragioni. E non si poteva più permetterle di continuare nell'antica via, senza nostro danno e senza nostra vergogna...
« Risulta chiara ed evidente — continuava il Morello — da tutta la documentazione del « Libro Verde », l'antica abitudine della Cancelleria austriaca di interpretare i patti della Triplice Alleanza in modo leonino, e di non ammettere neppure che essi potessero essere considerati e discussi a parità di condizioni col governo italiano. Più chiaro ed evidente, infine, nell'interpretazione dell'articolo 7 del Trattato, che l'on. Sonnino pretendeva, come di suo diritto, conforme per l'Italia, nella presente guerra, a quella che fu per l'Austria nella nostra guerra di Libia, e che nè Berchtold nè Burian — la tradizione non si spezza — vollero mai ammettere conforme. Padrona l'Austria, alla base di quell'articolo, di impedire all'Italia ogni azione guerresca a Pre-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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Pagina (172/187)
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