Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAserbo, si riservava di ridurre la Serbia ad uno Stato vassallo, per digerirsela poi comodamente, magari in trentanni, come aveva fatto per la Bosnia-Erzegovina. Quindi l'affermazione fondamentale, su cui è basata tutta l'argomentazione della Nota ufficiosa berlinese, è provata falsa, in base anche ai libri diplomatici pubblicati dopo la guerra, e con essa tutta la tesi dal giornale ufficioso sostenuta cade infranta.
« Dopo di che pare superfluo polemizzare con tutte le susseguenti affermazioni ed argomentazioni, contrarie, nelle loro dissimulazioni, o esagerazioni, alla verità ed alla ragione. Osserviamo solamente che il giornale ufficioso della Wilhelmstrasse dichiara che le domande avanzate dal Governo italiano, in seguito ad invito, erano eccessive ed ingiuste, e che il Governo di Berlino ha esercitato ogni suo sforzo per indurre l'Italia a recedere da parte di esse e a diminuirle. Per l'opinione pubblica italiana queste domande, appena conosciute, sono apparse come il minimum assolutamente irreducibile, col quale il nostro governo potesse soddisfare al sentimento del paese e provvedere a una modesta tutela dei nostri interessi. Anche del resto le ultime offerte dell'Austria lette da Bethmann-Hollweg al Reichs-tag, rimanevano assai lontane da questo minimum, lasciando assolutamente insolute le questioni, per noi capitali, del confine orientale e della situazione adriatica; ed anch'esse non vennero che quando, fra i metodi di evasione dell'Austria, e quelli di moderazione applicati a noi dalla Germania, quasi cinque mesi erano trascorsi, e noi avevamo dovuto provvedere con altri mezzi e per altre vie alla tutela dei nostri interessi e della nostra posizione di Grande Potenza e di nazione che ha e deve assicurarsi un avvenire nel mondo. »
Una interessante rivelazione fu fatta dall'on. Barzi-lai, in uno scritto nel quale affermava che la nostra preparazione diplomatica era stata condotta con sapienza pari alla fortuna.
Egli rilevava come il Libro Verde, forse perchè riproduceva soltanto gli atti compiuti dal ministro Sonni-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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Pagina (182/187)
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