Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI EREDI DI MACHIAVELLIno, aveva omesso una ben grave circostanza di fatto, atta a spiegare la nostra dichiarazione di neutralità condizionata, circostanza ch'egli affermava d'aver appresa dalle labbra del compianto ministro degli Esteri on. Di San Giuliano. Nei giorni precedenti alla dichiarazione di guerra, l'Austria aveva comunicato alla Consulta che il famoso articolo sette del Trattato della Triplice Alleanza — che fu poi la base delle trattative, e per il quale per ogni accrescimento dell'Austria in Macedonia a noi spettava un corrispettivo ;— in seguito alle guerre balcaniche che avevano divisa la Macedonia fra Grecia, Serbia e Bulgaria, « dovevasi ormai considerare nullo e di nessun effetto »; cosicché noi avremmo dovuto scendere in guerra anche con la rinunzia anticipata per acquisti pure pacificamente ottenuti dall'alleata! E solo due giorni dopo la dichiarazione di neutralità il signor Meréy mandava a dire che, se si fosse mutato avviso, l'Austria avrebbe potuto rinunziare a quella sua fraudolenta interpretazione del Trattato!
La rivelazione era senza dubbio piccante : era il mot de la fin che degnamente coronava quel monumento d'insipienza, di soperchieria e d'arroganza che fu l'azione diplomatica austriaca, messa in luce dal Libro Verde.
Fine del Volume Decimoterzo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano pagine 184 |
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Pagina (183/187)
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