Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'ITALIA IN PIEDIdelle Muse geniali, auguriamo alla nostra bella Vittoria latina il più lungo volo! »
      La stampa usava ormai chiare parole. « Questo antico sangue italico — scriveva il Lavoro di Genova — è dunque ancor fervido di energie divine : esso ribolle in una palingenesi che è l'auspicio più sicuro di vittoria e di gloria.
      « Il giolittianismo muore perchè non ha creduto nel popolo che pareva addormentato, corrotto, evirato — per non aver creduto nell'ideale che s'è preso una superba rivincita, mostrando ch'esso solo è vero.
      « E il popolo che si irradia nell'ideale, come oggi ha decretato la guerra di liberazione, la guerra del riscatto nazionale, la guerra della civiltà, così, a guerra compiuta, non riposerà sugli allori, ma la forza che ora gli si è prodigiosamente rivelata volgerà al conseguimento della giustizia sociale. )>
      E in un altro articolo, il medesimo giornale diceva : « Ora la dichiarazione di guerra è imminente — e tutti gli italiani, a qualunque scuola o partito appartengano, debbono sentire il dovere di cooperare con tutte le forze a che la guerra si svolga in modo da conseguire la vittoria al più presto possibile.
      « Nessuno, qualunque fosse o sia la sua opinione, può avere altro desiderio — a meno che non voglia che i tedeschi imperino sull'Italia e sul mondo, che i popoli siano ridotti in servitù, che il nostro e gli altri paesi siano torturati, saccheggiati, straziati a morte.
      « Si tratta realmente della vita di tutti e di ciascuno : bisogna tendere tutta la volontà, tutto lo spirito in uno sforzo supremo, tenace, che non può risultare che dal compimento del dovere per parte di tutti. »
      Vincenzo Morello (Rastignac) intitolava un suo articolo : A lea jacta est.
      « Ormai — egli scriveva — non si torna più indietro ». E concludeva così :
      « Poiché l'Austria si è messa da sè in istato di liquidazione, in questa guerra, dovremmo noi con la nostra inerzia, permettere, o ratificare, che quello ch'è no-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 14. L'Italia in piedi (La guerra è dichiarata)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 124

   

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