Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA IN PIEDInel 1861, dopo la miracolosa liberazione dell'isola per o-pera dei mille argonauti, divenuti leggenda omerica.
« Sulla lama sono impressi nomi fatidici : Marsala, Calatafimi, Reggio, Maddaloni; tante pietre miliari della gloria garibaldina, così come le pietre miliari di questa piazza ricordano il trionfale cammino di Roma.
« Quest'arma, venuta alla mia famiglia garibaldina da un prode colonnello friulano, era per noi cimelio inestimabile, palladio della casa.
« La consacro, come un voto, alla grandezza di Roma, alla libertà dei popoli latini! ».
E così dicendo Guido Podrecca snuda la lama che sembra una linea di fuoco.
Il delirio investe la folla che applaude a lungo, freneticamente.
Àd un tratto molte voci si levano tra il vocio della folla :
— D'Annunzio! Giunge d'Annunzio!
È infatti il poeta che giunge, desioso di far sentire la sua voce in questa grandiosa cerimonia che ha raggiunto il massimo della solennità:
11 poeta sale sulla loggia e pronuncia questo vibrante discorso :
« Romani, voi offriste ieri al mondo uno spettacolo sublime. 11 vostro immenso ordinato corteo, dava indagine delle antiche pompe che qui si formavano nel tempio del Dio Massimo e accompagnavano pel clivio capitolino le statue insigni collocate su i carri. Ogni via, dove tanta forza e tanta dignità passavano, era una Via Sacra. E voi accompagnavate, eretta sul carro invisibile, la statua ideale della nostra Gran Madre.
« Benedette le madri romane che io vidi ieri, nella processione della offerta solenne, portare sulle braccia i loro figli! Benedette quelle che già mostravano su le loro fronti il coraggio devoto, la luce del sacrifizio silenzioso, il segno della dedizione a un amore più vasto che l'amore materno!
« Fu veramente un sublime spettacolo. Ma la nostra vigilia non è finita. Non cessiamo di vegliare. Non ci la-
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