Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA IN PIEDIquale sarà portata ad una più stretta comunione con le nazioni liberali del mondo e vorrà rivendicare il suo diritto di schierarsi insieme a queste.
« Come strumento di civiltà, l'Italia potrà porre il suo sigillo su una gran parte di ciò che il suo maggior poeta ha chiamato la fusa materia di un nuovo mondo. La nazione inglese, che assistette con simpatia alla nascita della nuova Italia e che diede ospitalità ai suoi figli fuggiaschi e che infine accolse Garibaldi come uno degli eroi dell'umanità, non ha mai perduto la fiducia nelle grandi virtù della razza italiana, e dà il benvenuto all'Italia in armi come ad una sua sorella. Noi sigilliamo il patto dell'alleanza col fiero proposito che le nostre mani non debbano staccarsi ed il nostro ardore non debba abbattersi sino a quando, con l'aiuto degli italiani, u-na vittoria definitiva non abbia coronata la causa degli alleati. »
Così la stampa d'Inghilterra e di Francia salutava l'Italia, che uscita a testa alta e forte del suo diritto dalle strettoie della Triplice Alleanza, s'univa liberamente alle Potenze liberali per muovere verso la meta comune.
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