Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAvotano alla fortuna dei loro fanciulli, pei quali la lega delle nazioni europee, in cui entriamo, anela a preparare giorni più degni degli ideali del progresso umano; i figli che partono si votano al sacro avvenire di cui il loro coraggio e la loro fede sono la testimonianza più meritevole di vittoria. E tutti devono avere dalle loro donne un viatico di benedizione e il bacio che è come il bacio della patria bisognosa di difesa ai forti che la sapranno difendere,
« La tenerezza degli addii sembrerà aver diffuso su molti volti di partenti come un velo di tristezza. È. il giorno, questfc, più palpitante di quella umanità presso alla quale il coraggio non è una contradizione. Domani i partenti d'oggi troveranno la famiglia nuova nella trasfigurata Italia che s'addensa alla frontiera, troveranno i compagni del generoso dovere e i capi che li accoglieranno, pur tra le leggi ferree della disciplina, con un virile amore, prodigo di esempi. E quali ammirabili e indimenticabili famiglie s'aduneranno lungo le trincee intorno ad ogni fascio d'armi!
« E il pericolo avrà la sua gioia.
« Quanti sono passati in mezzo alle truppe che già s'erano raccolte numerose verso i confini non hanno che una sola raggiante notizia da dare: — I soldati d'Italia sono impazienti di battersi. La disciplina militare, perfetta, è mantenuta sopra tutto dall'entusiasmo comune a soldati e a ufficiali. Gli ufficiali sono anime che irradiano la volontà dell'ar dimento e i sóldati sono pronti a lanciarsi incontro ai loro comandi.
« V'è ima festa sacra di balde, promesse, alla frontiera. Quelli che oggi vanno verso di essa vi tempreranno del tutto il loro spirito, perchè sia eroico domani. »
In tutte le città d'Italia l'annunzio della mobilitazione generale fu accolto in modo degno di un grande popolo.
A Roma, la vibrazione dell'entusiasmo patriottico fu continua e commovente. I nuovi richiamati applaudivano i soldati e gli ufficiali dhe incontravano. Grandi applausi salutarono alcuni squadroni di cavalleria che,
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