Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdi esso sancisce l'obbligo di procedere a scambi di idee • circa le questioni politiche ed economiche che potessero presentarsi.
      « Il comunicato austriaco sembra affermare inoltre che nel fatto la comunicazione preventiva sia avvenuta. Ciò neppure risponde alla realtà, in quanto il Regio Governo non ebbe da quello Imperiale e Reale comunica-zone preventiva del noto ultimatum presentato a Belgrado il 23 luglio 1914. Si seppe solamente alcuni giorni prima che l'Austria intendeva formulare gravi richieste alla Serbia, e non mancarono allora, come prima e co me dopo, insistenti consigli alla moderazione ed esplicite riserve da parte dell'Italia all'indirizzo del Governo austro-ungarico.
      « Il comunicato viennese informa pure che nel Trattato della Triplice non era assolutamente accennato alla Serbia, e che vi si parla sempre e soltanto dell'integrità della Turchia. Pure questa affermazione è inesatta. L'articolo 7 del Trattato parla dello statu quo nella « regione dei Balcani »; e questa espressione comprende evidentemente non solo la Turchia di Europa, ma ben anche gli altri Stati della Penisola balcanica. Sulla portata della espressione « regione dei Balcani » vi fu discussione nell'agosto 1914 fra i Governi di Roma e di Vienna; ma quest'ultimo, insieme a quello di Berlino, aderì senza condizioni alla nostra interpretazione dell'articolo 7, compreso il significato e l'estensione da noi dati alle dette parole « regione dei Balcani. »
      « Quanto all'attitudine dell'Austria-Ungheria durante la guerra italo-turca, essa è abbastanza illustrata dal nostro recente « Libro Verde ». Con la sua attitudine sistematicamente ostile ed intralciante le operazioni navali dell'Italia, l'Austria-Ungheria prestò alla Turchia, la quale ne era informata, un appoggio morale che valse a prolungare la guerra. Non è neppure discutibile che con la sua azione contro la Serbia l'Austria non abbia provocato la conflagrazione europea. Se l'Austria avesse voluto limitare la sua azione alla questione dell'attentato di Seraievo, si sarebbe accontentata di accettare le con-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 14. L'Italia in piedi (La guerra è dichiarata)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 124

   

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