Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'ITALIA IN PIEDIla federazione nazionale tra le Associazioni giornalistiche aveva pubblicato il seguente appello :
« Mentre il Paese si prepara al più arduo e generoso cimento della sua storia e reclama la fedeltà e solidarietà incondizionate di tutti coloro che sentono la fierezza del nome italiano e invocano pari ad esso le sue fortune, la stampa ha un ufficio sempre più alto e delicato da compiere.
« Deve essa spontaneamente sentire, senza limiti e senza riserve, il vincolo della disciplina nazionale, intendere che al successo immancabile, pure attraverso le vicende varie e dolorose di un aspro conflitto, concorrono, quasi in pari grado della forza delle armi, l'abnegazione e la concordia degli spiriti. Sacrifichi per raggiungerle ogni secondario interesse, ogni particolare tendenza, ogni reminiscenza di contrasti, irrevocabilmente cessati nel giorno in cui l'Italia risolleva contro il tradizionale nemico la sua bandiera e riprende per il suo diritto e per il diritto dei popoli, la sua battaglia ».
Nel seguir questo indirizzo con cosciente zelo, la stampa italiana assurse quasi all'importanza di un simbolo del ricostituito spirito d'unità della Nazione. E in tutti i campi dell'attività politica, amministrativa, sociale degli italiani, in ogni esplicazione della loro vita quotidiana avvenne la felice metamorfosi : e l'idea della patria imperò sovrana tra il popolo che brandiva la spada per difendere il suo diritto e il suo avvenire.
A rinforzare, se vi fosse stato bisogno, questo alto spirito di patriottismo e di concordia contro il secolare nemico, avrebbe concorso il volgare linguaggio del proclama che l'Imperatore d'Austria lanciò ai suoi popoli. Francesco Giuseppe così s'esprimeva : « Il Re d'Italia ci ha dichiarato la guerra; un tradimento quale la storia non conosce fu compiuto dal Re d' Italia contro i suoi due Alleati. Dopo un' alleanza d'oltre trent'anni, durante la quale l'Italia potè ampliare il suo territorio e spiegare un'impensata fortuna di sviluppo, l'Italia ci abbandona nell'ora del pericolo e passa a bandiera spiegata nel campo nemico.
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