Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
Il 24 maggio 1915, il problema politico dell'intervento italiano poteva dirsi risolto. L'Italia aveva maturamente esaminato la sua situazione di fronte agli alleati della vigilia; aveva riconosciuto come il suo diritto coincidesse col suo interesse, ed aveva legittimamente e vantaggiosamente dichiarato decaduto il trattato della Triplice; aveva preso apertamente e fermamente il suo posto al fianco degli Stati dell'Intesa, e si accingeva ad affrontare con essi la lotta per la vita, imposta alle grandi Potenze europee dagli Imperi centrali.
Restava il problema militare : arduo problema, del quale la patriottica fede del popolo italiano si era mostrata pronta a sfidar le incognite, senza tuttavia poterne eliminare la gravità.
Si sapeva, per esempio, che durante i mesi della neutralità, la preparazione militare aveva avuto un vigoroso impulso; ma, di fronte allo smisurato fabbisogno d'armi e di munizioni, che il progredire della guerra mondiale dimostrava sempre più necessario, era la preparazione italiana pari alle nuove esigenze?
Altro quesito : il popolo italiano avrebbe saputo mantenere quella ferrea fermezza, anche in caso di e-venti contrari, che nel corso della guerra delle altre nazioni s'era dimostrata tanto necessaria a dar forza e resistenza ai combattenti?
Qualche incertezza veniva pur sollevata, sia pure a gran torto, nei riguardi delle truppe. La guerra libica, si diceva, ha dimostrato che i nostri soldati si battono bene, è vero; ma altro è combattere contro orde indi-
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