Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'INIZIO DELLE OSTILITÀ
      « L'entrata in guerra del Regno d'Italia in appoggio della causa degli alleati non può passare senza essere annunziata e senza ricevere il benvenuto. Noi inglesi, che assistemmo alla formazione dell'unità d'Italia con la più viva simpatia e con le più ardenti speranze, abbiamo seguito le sue crescenti fortune con un sincero interesse bene augurante.
      « Non vi fu mai durante l'ultimo mezzo secolo — come l'insigne Primo Ministro d'Italia, on. Salandra, rilevò nel messaggio che recentemente ebbe la bontà di indirizzarmi — non vi fu mai ombra di discordia fra le nostre due nazioni. Per conseguenza noi riconosciamo nell'Italia una delle custodi delle libere tradizioni dell'Europa. Essa non permise che l'intelligenza e la spontaneità del suo popolo fossero ristrette e incatenate dallo statismo. Essa ha coltivato il valoré di ben alti ideali, che non sia il regno della forza.
      « In virtù, quindi, della nostra vecchia e mai interrotta amicizia, e per i suoi speciali diritti ad unirsi nella grande impresa di emancipazione, alla quale gli alleati stanno lavorando, noi calorosamente le stringiamo la mano e diamo il benvenuto ai suoi valorosi soldati e marinai, come compagni combattenti nella lotta dalla quale dipendono le libertà del mondo. »
      E alla Camera dei Lords un altro omaggio era stato porto all'Italia in un discorso di Lord Crewe, al quale s'era cordialmente associato il ministro inglese degli E-steri.
      « Come avviene fra persone — egli aveva detto — avviene anche fra le nazioni. Ve ne sono di quelle che esercitano un'attrazione indipendentemente dalle relazioni materiali o dai benefici positivi, in virtù soltanto del loro carattere. Per quasi cinquecento anni le arti, le lettere italiane esercitarono un fascino particolare sugli inglesi. Durante tutto questo periodo non avemmo mai un conflitto con l'Italia. I nobili sforzi dell'Italia per la libertà e l'unità riscossero sempre le simpatie degli inglesi. Mai figura più popolare passò per le vie di Londra di quella di Garibaldi dopo il Risorgimento italiano.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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