Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
« Dopo l'indipendenza dell'Italia, i Sovrani suoi — Principi di Casa Savoia — meritarono sempre ogni elogio per il loro virile e coraggioso carattere : qualità che, come ognuno sa, sono cospicue nella generazione attuale. Io credo per conseguenza che in questo conflitto in cui l'Inghilterra e l'Italia sono insieme impegnate, le due nazioni possano contare di giungere l'una a fianco dell'altra a un grande successo finale. »
Ed un altro caloroso omaggio ci venne dall'Inghilterra.
« L'Italia non è entrata in questa guerra senza pensare a quello che le sarebbe costata. Essa sa bene che non deve correre in soccorso del vincitore, ma che si è lanciata in una lunga e pericolosa battaglia : per la vita. Il suo sentimento attuale è di tranquilla disciplina e di grave dovere : la calma dopo la tempesta, »
Con queste parole, lo storico George Macaulay Tre-velyan„salutava l'entrata in guerra dell'Italia.
k L'Italia, — egli continuava — non è un grande paese parlamentare, però è un grande paese democratico. La vita politica non è perennemente intensa come la nostra. In tempi ordinari, il popolo, con una scettica scrollata di spalle, lascia che le questioni pubbliche siano affrontate soltanto da capi politici come Giolitti, ma quando, una volta in 40 anni, viene una grande crisi politica, allora il popolo parla da sè stesso, al di sopra delle teste dei suoi rappresentanti. In tali occasioni i capi non mancano. La pianta uomo cresce rigogliosa ir Italia.
« Vittorio Emanuele ha fatto tutto quello che si conviene ad un Monarca costituzionale ed al capo di un popolo valoroso. D'Annunzio, come condottiero di folle, ha sorpreso; quanti fra noi pensavano ch'egli fosse decadente! Le sue brevi orazioni furono di perfezione classica per logica politica ed arte letteraria. Esse furono tanto efficaci quanto la retorica meno sincera di Marc'Antonio in questa stessa città duemila anni fa. Esse hanno fatto fuggire dalle porte di Roma Giovanni Giolitti ed i suoi seguaci come Bruto e Cassio, come folli. ))
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