Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAQuanto ali accusa di artificiosità bastava a disti ug-gerla il fatto che Germ'ania ed Austria già avevano ammesso la fondatezza del nostro punto di vista e per lunghi mesi avevano discusso con noi sull'entità dei compensi.
      11 popolo italiano sentiva quindi pienamente la legittimità del suo ricorso alla forza : ma forza assistita dal diritto. Era la giusta guerra.
      E mentre riconoscevano incrollabilmente giustificata la guerra nazionale, gli italiani ne sentivano rialzato ed allargato il valore da elementi che toccavano tutta l'umanità. Erano i principi e valori etici — l'autonomia degl'individui e delle nazioni, il primato del diritto sopra la forza, la fedeltà alla parola data — che, soli, fanno la vita degna d'essere vissuta per gli uomini in generale. Se la tragica lotta doveva condurre ad assicurare meglio che nel passato il vigore di cotesti principi, essa doveva essere riguardata dalle future generazioni dei popoli vincitori e vinti come l'inizio di una nuova èra.
      « Questa efficacia intrinseca della nostra guerra — scriveva Giorgio Del Vecchio — che per avventura va oltre le intenzioni particolari e immediate dei combattenti, si dimostra in diverse guise. Quando, ad esempio, noi proteggiamo contro la furia barbara dei novissimi iconoclasti i monumenti sovrani della storia e dell'arte, che sono il patrimonio più sacro della nostra nazione, noi li preserviamo effettivamente non per noi soli, ne per i soli nostri nepoti, ai quali abbiamo il dovere di tramandarli come li ricevemmo dagli avi nostri; ma per quanti nel mondo hanno e avranno il senso divino della bellezza, e però anche per la più mite progenie degli attuali nostri avversari. Così non per il solo vantaggio nostro noi respingiamo la imposizione di uno schema meccanico di coltura, sia pure tecnicamente perfetto, ma privo di contenuto morale, contrastante col nostro genio, tutto spontaneità ed euritmia; non per « sacro e-goismo » soltanto ci ribelliamo ai tentativi di deformazione o menomazione del nostro essere nazionale; ma
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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