Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (19/176)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      L'INIZIO DELLE OSTILITÀ
      perchè siamo consapevoli che noi italiani, quali s'amo e vogliamo essere, abbiamo un'alta e propria missione nella « organizzazione del lavoro dell'Umanità », che è la ragione ultima della naturale individualità delle patrie. Se, per inconcepibile avvilimento, avessimo consentito ad occupare un posto subordinato in una mostruosa gerarchia politica e militare da altri diretta, rinunciando alle libere iniziative ed esplicazioni del nostro spirito, non avremmo soltanto tradito noi stessi e la nostra sorte, ma avremmo tradito insieme la causa della civiltà umana. La quale attende ancora, come già ebbe, inestimabili contributi dal genio incorrotto e intiero della nostra italianità. A ciò che esso rimanga tale, nessuno sforzo è troppo grave, nessun sacrificio è troppo penoso.
      « Nella sicura coscienza della giustizia intrinseca della nostra causa, e della sua perfetta armonia con quella dell'umanità in generale, noi affrontiamo senza tremare la suprema prova del sangue, e sperimentiamo, insieme cogli orrori e i dolori, le virtù benefiche della guerra. Essa, come una fiamma che bruciando purifica, uccide in noi il basso egoismo, e ci fa vivere una più vera vita nello spirito della nazione, e, per suo mezzo, nello spirito universale. Essa ci rivela la nostra misteriosa attitudine a superarci, liberando l'essere nostro dalle fallaci affezioni individuali, che nei giorni comuni troppo spesso l'avvincono e Io deprimono. Essa ci mostra con improvvisa evidenza che l'arbitrio deve essere sacrificato per fare luogo alla libertà; che gli sforzi singoli sono vani, se non siano sottoposti a una disciplina e ad un ordine; che perciò nelle moltitudini una compagine è necessaria, affinchè l'attività di tutti raggiunga i più ardui fini. Essa, che in remoti tempi promosse la pacificazione e l'unione politica delle gentes per il comune scopo della difesa, ci persuade ancora a frenare i particolari appetiti, a deporre gli odi privati, ad abolire i dissidi e le contese intestine, perchè si rinsaldi la sovranità dello Stato e si risuggelli l'indissolubile patto dell'unità nazionale. Essa, che già valse ad eccitare l'ingegno umano e ad affinarlo nell'estremo sforzo di crea-
      — 19 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

Pagina (19/176)






Umanità Stato