Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
L'INIZIO DELLE OSTILITÀ
affermazione solenne, è la prima lotta nazionale e la sconfitta, ma sconfitta ammonitrice e feconda di avvenire; nel 1858-59 è la sapiente preparazione e la seconda lotta, la vittoria e la liberazione; nel 1866 è la lotta e la liberazione ancora, ma senza vittoria e senza gloria.
« Oggi la logica inesorabile del destino ci rimette di fronte all'antico ostacolo, all'estrema ombra superstite di una dominazione cesarea, che, cacciata dal cuore della Penisola, ne aduggia ancora la fronte. L'ombra dev'essere fugata, l'ostacolo secolare spezzato per sempre. »
Così la storia di cento anni travagliati, ma soffusi dalla luce d'un'idea che nessuno potè arrestare, veniva a dar forza al popolo nell'ora del supremo cimento, che di quel secolo di storia era l'epilogo naturale e necessario.
Una nuova anima invitta era nell'Italia. E quest'anima, in una simbolica visione di Gabriele d'Annunzio, si rivelava nell'immagine d'una donna oscura, indomita superstite del terremoto :
« Ai piedi del colle — scriveva il poeta — ondeggiava un campo di grano già maturo, con tutte le spighe piene e pesanti, d'un color d'oro cupo, ove a quando a quando splendevano i papaveri rossi, più vivi che il primo getto di sangue sprizzato dalla carotide recisa. E davanti a quel campo di grano era curva una sola donna vestita a lutto, una donna tutta nera, dal viso adusto, dalle braccia aduste. E quella sola donna superstite, non domata nè dalla morte nè dalla vita, tagliava quel grano con la sua falce bene affilata : da sola compiva l'opera di dieci uomini, animosamente, duramente, infaticabilmente, ammirabile come i soldati che cantavano nell'antica chiesa della Vittoria, prima di andare a combattere e a morire.
«Questa è l'Italia nuova, queste sono le grandi i-magini, questi sono gli alti esempi dell' Italia nuova. liaec est Italia Diis sacra. »
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