Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'INIZIO DELLE OSTILITÀ
      striaci. Fu una fuga disperata, compiuta in condizioni disastrose, sotto le palle e le baionette degli alpini che li inseguivano...
      Dei forti che sbarravano l'accesso all'altipiano di Lavarone verso l'altipiano di Asiago e la valle dell*Asti-co, tre erano stati gravemente danneggiati dalle artiglierie italiane. Erano quelli di Luserna, di Busa e di Spitz Verle.
      11 forte corazzato di Luserna, distrutto dalle cannonate italiane, alzò bandiera bianca per arrendersi. Ed allora è avvenuto un fatto singolare che il bollettino del 30 maggio registrava : il forte austriaco di Belvedere, situato più indietro, diresse immediatamente il fuoco dei suoi cannoni contro il forte di Luserna. Voleva punire i difensori di Luserna per l'offerta resa, supponendola un atto di debolezza ingiustificato? O voleva impedire alla fanteria italiana di prendere possesso dell'opera smantellata?
      Anche l'opera moderna della Cima di Vezzena fu distrutta dal fuoco delle artiglierie italiane. E qui le nostre fanterie poterono integrare l'azione dei cannoni, impadronirsi con lievi perdite della vetta fortificata ed avanzare fino al sottostante villaggio di Vezzena, sulla via carrozzabile che da Asiago conduce a Lavarone. Gli austriaci abbandonarono precipitosamente il villaggio.
      Le nostre truppe occuparono così le maggiori tra le cime che dominano dal nord l'altipiano di Lavarone : Cima Manderiolo (2051 metri), per la quale passa la violata frontiera politica, e la Cima di Vezzena, dalle quali si ha un buon dominio altresì del tratto della Valsu-gana dove è situata Levico. Da Vezzena, per le insellature all'ovest e all'est della Cima di Vezzena, una mulattiera e un sentiero scendono nella Valsugana...
      E non meno importante fu l'occupazione di Cima Spessa (1817 metri), alla confluenza della valle del Chiese con la Val d'Ampola. Sotto è Storo, dove sostarono i volontari del '48 e dove Garibaldi, nel 1866, iniziata la offensiva nelle Giudicarie, pose il suo Quartier Generale; e ve lo tenne fino alla fine della guerra.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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