Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAIl primo soldato d'Italia — scriveva un corrispondente di guerra, Roberto Cantalupo — quegli che non ha lasciato inesplorato un solo settore della vasta frontiera che avanza, che dovunque è passato coraggioso e sereno, che non ha un'ora per il suo riposo, non una tregua per la sua ansia, non una casa per le sue notti; che passa dal campo di battaglia all'ospedale, stringe le mani con gratitudine ai cappellani e, fiero e commosso, bacia sulla fronte i soldati che hanno il corpo sanguinante per essersi valorosamente battuti; quegli che è più avanti di tutti i generali, che assiste al guado di tutti i fiumi, alle scalate di tutti i monti, all'avanzata su tutte le pianure; che ha per i combattenti le parole più ferme e più paterne, che ama ugualmente tutti i soldati, fin l'ultimo fantaccino, che non permette che essi abbiano un disagio o una sofferenza non necessaria; quegli che conosce ogni batteria e ch e il primo a porre piede in una posizione occupata, su un forte smantellato, e che è a cinquecento metri dal campo dove si combatte, e che mai si ferma e non d'altro vive che per i soldati e con i soldati; quegli che per le truppe è il padre, per gli ufficiali il fratello, per tutti quelli che nel nome benedetto d'Italia sono armati è l'esempio mirabile e stupendo del coraggio, del sacrificio; che ha già la sua tenda in ogni accampamento, la sua mensa modesta dove un bersagliere vuota la sua gamella: quegli è veramente il primo soldato d'Italia : il Re.
      Un altro corrispondente di guerra tracciava questo quadro suggestivo :
      « Una piccola grigia automobile è comparsa, benvenuta dovunque e dovunque inaspettata, sulla frontiera rinnovata. Essa è dovunque. Va, senza posa, fra i campi che ancor ieri anelavano di unirsi ad altri campi. Non v'è accampamento di soldati, nè fila di carriaggi, nè treno di munizioni che non l'abbia vista passare e fermarsi. Qualche volta il suo apparire è segnalato da un vibrante « attenti reale ». Qualche volta no.
      « Si ferma l'automobile e ne discendono due generali ed un giovane ufficiale. Il primo a mettere piede
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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