Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIASacri, passa il nostro giudizio alla considerazione del lavoro enorme, prodigioso del Comandante supremo che si può ben chiamare « il cervello dell'Esercito ».
« Pensiamo : quando la guerra era ancora lontana e non sentita dal popolo inconsapevole, egli, già sicuro del terribile evento indeprecabile, lavorava per riceverla con la cura meticolosa dell'organizzatore che deve tutto prevedere, tutto predisporre.
« Come una rete di canali irrigui fa capo all'unica fonte, così la molteplice attività dell'esercito, il lavoro degli ingegneri addetti agli armamenti, dei topografi addetti alle carte, dei logisti addetti alle provvigioni, tutto, infine, il complesso problema militare che va dal reclutamento allo schieramento di un esercito di qualche milione di uomini, gli era tributario; e, intanto, tra un consulto e un responso, egli, lo stratega per eccellenza, lavorava al suo piano di guerra, semplice e formidabile, come la forza audace e scaltra del vento lavora, saggiando la montagna, a preparare la valanga.
« Così egli, espugnando le difficoltà ad una ad una quasi fossero un ordine di trincee, saggiava con l'intuito pronto del genio la resistenza del nemico, imprestava al nemico la sua stessa forza, il suo stesso coraggio per figurarselo quanto più possibile forte e coraggioso e trarre quindi da questa figurazione assoluta e superlativa non motivo di sconforto, ma maggior incitamento all'offesa che, scevra d'ogni facile illusione, lo guidasse sicuramente alla vittoria.
« Autore di un vasto piano guerresco, egli stesso si opponeva al suo piano, protagonista e antagonista ad un tempo, con il medesimo procedimento del tragedo che « vive » imparzialmente le sue persone, e le mette a contrasto, animandole di egual forza.
« Così egli lavorava e il piano fu pronto.
« Ma, mentre ogni costruttore assiste soddisfatto e sicuro all'attuazione della sua idea e già pregusta, dopo la prima prova del congegno, il meritato riposo, lo stratega, giunta l'ora dell'azione, deve raddoppiare di attività, di energia, di vigilanza.
« Il piano elaborato sulle carte va tradotto in ope-
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Comandante Esercito
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