Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      L'INIZIO DELLE OSTILITÀ
      ra, adattato al terreno, modificato a volte, per il contrasto di un'altra volontà, della volontà avversaria, essendo la guerra un atto bilaterale, un formidabile dibattito dove due volontà, due metodi, due sistemi sono a fronte per eliminarsi a vicenda.
      « IVla non basta : lo stratega deve lottare non soltanto con le forze naturali e umane, contro il terreno e contro l'avversario, spesso alleati, ma anche prepararsi all'impreveduto, al cieco intervento del destino, e prevedere e prevenire anche questo.
      « Ne il suo lavoro è di un giorno o di un mese, è l'opera costante, assidua, paziente, di ogni giorno e di ogni mese; non è lo sforzo sovrumano di qualche ora al quale succede la prostrazione, ma il logico e coordinato lavoro quotidiano, la lenta e progressiva elaborazione di un'idea; perciò quest'uomo straordinario dalla cui volontà dipende la vita di milioni di uomini, dal cui genio dipende la vita di una Nazione, deve, per abituarsi alla vittoria, vincere anzitutto sè stesso, vincere le sue passioni, i suoi desiderii, i suoi sentimenti, la natura u-mana, essere, prima d'ogni cosa, un'aridità ragionante, insensibile all'applauso come alla critica, essere un cervello, il cervello dell'Esercito... »
      Qualcuno ha attribuito al generale Cadorna la cauta virtù di Fabio. Un corrispondente di guerra, Giuseppe Borghetti, a dieci mesi dall'inizio delle ostilità, scriveva :
      « Il piano di Cadorna non è stato sinora informato ad una semplice tattica temporeggiatrice. Mentre egli mostrava di possedere la grande fermezza d'animo più necessaria a temporeggiare che a velocemente procedere, non trascurava l'altra tattica efficacissima, consistente nell'infliggere al nemico le maggiori perdite possibili.
      a Queste perdite furono infatti rilevantissime, e, nel complesso degli uomini posti fuori di combattimento, compresi i prigionieri, maggiori delle nostre.
      a Ora, se si pensa alle posizioni di grande vantaggio che gli austriaci tenevano in nostro confronto, po-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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