Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsizioni per le quali sarebbe stata legittima una proporzione inversa, si è necessariamente indotti a valutare anche più un risultato ottenuto mercè un'offensiva sapiente, sempre vigile, alacre, infaticabile.
« Fu appunto per questi requisiti che si rese possibile anche quanto non pareva prevedibile : costringere il nemico a modificare in parte i suoi piani, i quali dovevano essere esclusivamente difensivi, ed invece divennero talora violentemente offensivi, disperatamente.
« Durante questa preparazione, un uomo che ben conosce il valore del tempo per averlo gelosamente te-saureggiato durante tutta la sua vita, misura giorno per giorno, ora per ora lo sforzo necessario al raggiungimento del meditato disegno. E a questo sforzo regge senza cedere alla menoma impazienza, senza deviare mai dalla traccia prefissa, senza piegare davanti ad alcuna difficoltà, in grazia d'una tempra adamantina, di una saldezza spirituale incrollabile.
« Tale è Luigi Cadorna, e da questa sua rude tenacia si esprime e si effonde intorno una viva forza a-nimatrice per modo che non solo nel Comando Supremo è la falange dei suoi cooperatori, ma questi sono su tutte-le linee del fronte, risoluti e devoti... »
Tra questi cooperatori la figura più spiccata è il generale Porro. Di nobile lignaggio come Cadorna, uomo di studio e d'azione, di modi squisiti e d'inflessibile volontà al pari di lui, altrettanto ligio al sentimento del dovere ed alla religione della patria : era naturale che i due uomini si sentissero attratti da scambievole stima e simpatia e strettamente si legassero.
11 nome del generale Porro ebbe la prima aureola della notorietà quando, poco prima dello scoppio della guerra mondiale, gli venne offerto dall'on. Salandra il portafoglio della guerra. Il generale Porro pose come condizione della sua accettazione del portafoglio della guerra, che il vasto e complesso programma con cui e-gli intendeva di riorganizzare l'esercito fosse integralmente accettato. L'impegno finanziario per l'attuazione di codesto programma parve troppo grave al ministro
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