Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIIL SOLDATO D'ITALIA
La prima rivelazione — Il riconoscimento ufficiale — Guerra sentita — Volontà di vincere — Mirabile preparazione — Le cesta degli alpini — Il nemico deve inchinarsi — La superiorità della nostra artiglieria — Una meravigliosa carica di cavalleria — Razza sana e 'vigorosa — L'entusiasmo delle truppe — « i diavoli italiani » — Le impressioni dei reduci dalla fronte — Giu-Dizi di deputati — L'elogio del RE — L'inno degli intellettuali.
Fin dai primi giorni della guerra, l'Italia potè valutare con orgoglio e con esultanza le altissime qualità militari dei suoi soldati, il loro indomabile coraggio, la loro fibra gagliarda, la mirabile disciplina, l'ardore prodigioso che li spingeva ad affrontare con animo elevatissimo i più temerari ardimenti.
E fino da quei giorni un comunicato ufficiale del governo rendeva conto al paese di quelle magnifiche testimonianze d'italica virtù, prodigate giorno per giorno dai nostri alleati.
« In tutti i punti dell'estesissimo fronte — diceva il comunicato — che dallo Stelvio va fino al mare, le qualità del soldato italiano si sono già in queste prime settimane di guerra splendidamente confermate. Tutte le truppe hanno dimostrato uno slancio aggressivo, che, per ragioni strategiche o tattiche, dovette persino essere talvolta contenuto.
« In qualsiasi zona, su qualsiasi terreno, di fronte a qualsiasi ostacolo, il soldato italiano, fosse alpino o ar-
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Italia Stelvio
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