Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAraggio, spingendosi fino all'estreme altezze del sacrificio.
      « Moltissimi furono gli episodi di valore. Il colonnello De Rossi, comandante di un reggimento di bersaglieri, operante in terreno asperrimo, caduto gravissimamente ferito, agitò in alto il cappello piumato, gridando : « Bersaglieri, avanti sempre! » La ricompensa al valore, datagli personalmente da S. M. il Re accorso al suo Ietto di dolore, gli fu poi di grande conforto.
      « Il tenente colonnello Negrotto, dello stesso reggimento, cadde eroicamente sul campo dell'onore, e con loro divisero la gloriosa sorte altri ufficiali è soldati, bersaglieri, alpini, fucilieri e granatieri, dando al nemico, annidato in trincee preparate di lunga mano e con o-gni arte di guerra, lo spettacolo di un ardimento insuperabile.
      « In questo modo furono tolte agli austriaci posizioni fortissime. E per quanto talvolta i sacrifici non siano stati lievi, il cuore degli ufficiali e soldati non tremò e ognuno volonterosamente ripetette gli attacchi fino al conseguimento dell'obbiettivo.
      « Ne fu soltanto la lotta contro il nemico, ma anche la lotta contro il terreno che dimostrò la ferrea resistenza delle nostre truppe, specialmente di montagna.
      « Le operazioni furono condotte su balze impervie; furono trasportati su alte e quasi inaccessibili vette grossi pezzi di artiglieria con un'abilità e una tenacia degne del più alto elogio. Lunghe colonne di salmerie, procedenti su per sentieri alpestri o addirittura tra le anfrat-tuosità del terreno roccioso, recarono regolarmente ai numerosi combattenti sull'alta montagna munizioni e viveri.
      « In altri punti del fronte le truppe avanzarono allo scoperto in pianura sotto il fuoco delle artiglierie nemiche piazzate sulle alture, occuparono tenacemente linee di osservazione quantunque battute continuamente dai cannoni avversari, e non indietreggiarono di un passo.
      « Cavalieri e ciclisti fecero rapide e audaci incursioni in paesi ancora occupati dal nemico, affrontando insidie e riportando buoni frutti dalle loro ricognizioni.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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De Rossi Ietto Negrotto