Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAfronte agli altri) nell'eseguirlo inflessibilmente. Noi abbiamo potuto, peT buona ventura, toccare — per esempio a Monfalcone — anche la linea del fuoco, e abbiamo potuto constatare l'impeccabile serenità, la gaia baldanza con cui i nostri soldati si comportano davanti al rischio. I risultati di questo stato di spirito del resto sono evidenti ogni giorno nell'andamento generale delle operazioni.
« La nostra guerra (è già stato detto ripetutamente, ma non è (male insistervi) non è una (guerra facile : si tratta di strappare al nemico posizioni su cui egli aveva avuto modo di prepararsi da lunga mano. È dunque u-na guerra di dettaglio, una guerra fatta di continue, graduali correzioni di terreno. Ora, in una guerra di questo genere, è chiaro che più che il peso passivo delle grandi masse, ha valore il coraggio, l'abnegazione, l'intraprendenza individuale. I progressi compiuti fin qui sono appunto un risultato di questi valori individuali che il soldato italiano possiede, tradizionalmente, in proporzioni fortissime. »
E un altro deputato, l'on. Medici del Vascello, dichiarò :
« Il grande elemento di fortuna alle nostre armi è dato dallo spirito che anima i soldati. I quali affrontano disagi e pericoli con una serenità, anzi con un entusiasmo e una gioia che li rende ammirati dai nostri stessi nemici. Quella che può esser sembrata una formula letteraria, è un'autentica verità : i superiori lottano ad ogni ora per costringere nei limiti dell'azione ordinata il bell'impeto con cui si slanciano gli uomini che combattono al fronte. Se si dovesse significare, in questo momento in cui ogni italiano cerca per il suo patriottismo un poco di gloria, una divisa dell'esercito, questa potrebbe essere espressa con le seguenti parole : sempre di là dalla meta : ad metam et ultra. »
E l'on. Podrecca narrava :
• « L'impeto degli attacchi alla baionetta — bersaglieri e fanteria — che si rinnovano pertinacemente anche, anzi là dove l'artiglieria non riesce a sfaldare la roccia; l'ardimento degli alpini che scalano vette giu-
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Monfalcone Vascello
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