Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAle sponde italiane, a fare un po' di chiasso. 11 risultato più serio di questa operazione è stata l'interruzione per appena qualche ora del servizio di una linea ferroviaria. Tuttavia colonne intere di giornali hanno commentato questo avvenimento, e la stampa austriaca ha celebrato in tutti i toni la vittoria della flotta. Ecco un esempio significativo del modo di utilizzare il fattore opinione pubblica nella condotta delle operazioni di guerra. »
      Le popolazioni delle città adriatiche attaccate sopportarono la barbarica aggressione con stoica fermezza.
      « Se gli austriaci — scriveva il Sindaco di Ancona — si sono proposti di gettare sulle popolazioni adriatiche lo sconforto, si sono ingannati, poiché queste popolazioni hanno sentito così vivamente la iniquità degli attacchi, da costituire senz'altro un blocco serratissimo alimentato dall'amore della Patria, rafforzato dallo sdegno legittimo per la inutile, e perciò feroce, attitudine della flotta austriaca.
      « E s'illuderebbero i nemici se pensassero con le loro scorrerie su città indifese, di scuotere la fiducia delle nostre popolazioni litoranee nella Marina nazionale. Ed ecco appunto che parlo del problema del compito assegnato alla nostra Armata.
      « Nella riviera adriatica non si pone la domanda in-sidiatrice : E la flotta italiana che fa?
      « Innanzi tutto è ben chiaro che la santità della nostra guerra è, se ve ne fosse bisogno, dimostrata appunto dalla condizione attuale della nostra costa adriatica, in confronto a quella del nemico, e l'abuso che questi fa della sua posizione di privilegio giova a provare la necessità di scuotere una situazione che non potrebbe durare.
      « La nostra flotta è pronta alla battaglia, e se dovesse affrontarla, dimostrerebbe senza dubbio la sua superiorità, ma non può « esibirsi » alle insidie subacquee del nemico, quando questi è pronto alla scorreria con pochi rischi, fatta con le precauzioni del ladro che cerca la casa vuota ed abbandonata, ma sfugge l'incontro in mare aperto. «
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 15. L'inizio delle ostilità
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 157

   

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